Sailing Team
Volpina

Riferimento
Fabrizio Cavazza
Vittorio Zaoli

Imbarcazione
5.5 Stazza Internazionale

2016
1° – Camp. Italiano 5.5 S.I.

2017
3° – Enoshima Trophy

Poche figure nello yachting dello scorso secolo hanno avuto l’estro e la visione dell’ingegnere lombardo Giulio Cesare Carcano – classe 1910 – che ha lasciato nella vela, e nella storia della progettazione, impronte tanto importanti.

Dalla meccanica, suo è il motore V7 che ancora oggi costituisce la base delle produzioni della Moto Guzzi, il bob a due per le Olimpiadi del 1956, passando dal canottaggio per arrivare alla lunga teoria di barche ‘strane’, tutte caratterizzate dal nome che iniziava per V, e finiva per A.

A partire dal Volpina, il 5.5 Stazza Internazionale con cui si presentò sulla linea di partenza dei mondiali di Helsinki da autentico outsider. Era il 1961 e relativamente alle performance di I-30 (questo il numero sulla randa dell’ingegnere) il giornalista Bruno Ziravello concluse un articolo sull’equipaggio italiano con queste illuminate parole: “Cominciò pian piano a far regate che a tutta prima non furono molto soddisfacenti poi cominciò a dar fastidio…”.

Phi!Number è stato coinvolto da Vittorio Zaoli, velaio della imbarcazione. E con Fabrizio Cavazza al timone, Duccio Colombi alla tattica e Vittorio alle scotte, vince il campionato italiano nel 2016, mentre è terzo l’anno successivo a Glucksburg, nel mare del nord, in una delle regate mito per le classi metriche: l’Enoshima Trophy.

Sicuramente il Volpina, insieme a Marga, è uno dei “legni” più eleganti della flotta Phi!Number.